martedì 26 gennaio 2010

Qualche commento

"ricordava gli occhi di lei,
e quegli occhi, in quell'istante, erano
persi a scrutare il volo di un gabbiano solitario,
impregnati di salsedine oceanica,
immersi nel suono di note zingare,
diseredate, smarrite".

Quando un uomo scrive un verso cosi', entra di diritto nel mondo dei sogni, della dolcezza, della fragilita' urlata e difesa, della bellezza allo stato puro.
In uno sconsolante panorama di falsi poeti, Davide Imbrogno e' un poeta vero. Che dire di piu'? Lo leggo e lo stimo profondamente.
"Scrivere una poesia e' facile, il difficile e' viverla", diceva Charles Bukowski. Davide Imbrogno vive quello che scrive. Lo sento, e lo respiro, come un profumo.

Enrico Nascimbeni
(cantautore, poeta e giornalista)


"La gloria dell'indigente" è stato l'ultimo libro che ho letto prima dell' "Isola dei famosi", e mi è molto piaciuto!

Vladimir Luxuria
(attrice, politica e scrittrice)


Davide Imbrogno è sicuramente uno scrittore rock.

Paolo Vites
(critico musicale, scrittore)


Ho letto "La gloria dell'indigente". E' un libro colmo d'effetto. Inizialmente ho pensato che un ragazzo di vent'anni dovrebbe sfruttare la capacità di raccontare, per affrontare mondi, contesti psicologici, che più somigliano a quell'età. E non storie di vite ostinate. Ma forse, è proprio questo il mondo d'Imbrogno.

Pupì Avatì
(regista)


Ho letto "La gloria del'indigente", il migliore racconto per me, è "Un uomo diretto verso valle". E' una vera storia, ben scritta.

Alessandro Carrera
(scrittore e saggista)

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